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Saluto della Presidente Maria Lupia Palmieri

A.V.O. “Gabriella Grandinetti” Lamezia Terme - CELEBRAZIONE DEL DECENNALE 2003 – 2013
 

Saluto della Presidente Maria Lupia Palmieri

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Nella mia qualità di Presidente dell'Associazione Volontari Ospedalieri “Gabriella Grandinetti” di Lamezia Terme ho il gradito e felice compito di porgere un cordiale saluto di benvenuto ad ognuno degli amici presenti a cui rivolgo un “grazie” dal profondo del cuore per non aver voluto mancare alla nostra festa di celebrazione del decennale dell'AVO Lamezia.

Agli amici oggi purtroppo assenti, manifesto uguale gratitudine, consapevole della loro stima e affetto.

In questi primi dieci anni la capacità di empatia dell'AVO si è sviluppata principalmente nelle corsie dell'Ospedale Civile di Lamezia Terme, che ci ha convenzionati consentendoci di poter sviluppare la nostra peculiare scelta di vita ossia il voler assicurare un servizio dedicato al conforto e all'umanizzazione della degenza del malato.

Particolare ringraziamento va anche a tutti gli operatori sanitari dei reparti ospedalieri presso cui l'Avo presta servizio per averci benevolmente accolti.

Il nostro volontariato, tradizionalmente ospedaliero, tuttavia, andrà anche verso la sperimentazione di nuove culture e tematiche operative, necessità questa che emerge dalle esigenze dell'attualità sociale ed economica delle famiglie e dall'evoluzione delle degenze ospedaliere, quest'ultime purtroppo divenute sempre più ridotte.

In tale dinamica evolutiva le AVO d'Italia stanno prefigurando una loro nuova era costituita da inserimenti e proiezioni altrettanto meritevoli di attenzione umana e sociale, vedi la domiciliarità, il disagio psichico, la solitudine, il trasporto dei cordoni ombelicali per l'utilizzo delle cellule staminali, ecc..

Ciò premesso, un saluto e un ringraziamento particolare spetta a tutti i nostri volontari e tirocinanti che in questo decennio hanno garantito con il loro servizio puntuale e qualificato il buon funzionamento della nostra organizzazione.

Altresì, in questa nostra felice ricorrenza celebrativa, con profonda emozione, è doveroso riconoscere memoria e gratitudine, a nome mio e anche di tutti gli avolini, alla nostra prima Presidente, Gabriella Grandinetti, prematuramente e tragicamente strappata all'affetto di quanti l'avevano apprezzata e amata.

Di Lei, tutti coloro che l'anno conosciuta possono orgogliosamente affermare senza alcuna smentita che è stata una persona speciale e che al Suo carattere forte e tenace univa il dono dell'amore verso il prossimo appunto quale valore essenziale della vita specialmente verso i sofferenti e i bisognosi non solo di cure materiali ma anche di ascolto dei propri disagi.

Pertanto, questa nostra giornata gioiosa va anzitutto dedicata a chi, un giorno dell'anno 2003, assistita da amici a lei vicini e che condividevano il suo stesso sentire, preparò un terreno fatto di amore, amicizia, gratuità, umanità e ascolto, tanto che fosse così fertile da poter accogliere e far crescere il seme della consolazione. In poco tempo nacque una pianta rigogliosa che si adornò di una chioma verde e folta.

Ma ahimè, in un caldo giorno di inizio estate dell'anno 2005 questa persona speciale veniva a mancare improvvisamente. L'albero temette per la propria vita.

Ma, tutte le lacrime versate da chi aveva conosciuto e amato quella persona speciale servirono a innaffiare l'albero che continuò a essere fecondo di frutti e resistente a ogni folata di vento.

Recentemente però un vento fuori stagione, insolito, violento e distruttivo, ha scosso l'albero con veemenza per alcuni mesi, ma le sue forti radici fatte di gratuità, di ascolto, di continuità, di disponibilità, di vocazione, di amore, di libertà e di rispetto ne hanno evitato il crollo.

Una volta allontanatasi la furia del vento, la chioma si ricompose, le foglie si guardarono, si contarono e stupite si accorsero che solo poche di loro erano state spazzate via, molte erano rimaste salde sui rami e pronte con il loro impegno a far nascere foglie nuove e verdissime che avrebbero resa più vigorosa la chioma.

Così è l'AVO di Lamezia, un albero che pur avendo sul tronco una grossa cicatrice ha conservato ogni sua vitalità.

Pertanto, il nostro impegno è e vuole essere soltanto “dono” d'amore nel solco dello spirito dei principi umanitari e universali del Vangelo, per come il nostro Statuto prevede.

Ringrazio ancora tutti e Vi auguro un buon proseguimento di serata.

Lamezia Terme, lì 28 Settembre 2013

 


del 24/10/2013